Descrizione
Questa breve cronaca di viaggio aveva l’originario intento di far comprendere come, pur senza addossare colpe in maniera ingiustificata, vi sia (stata) una
sorta di continuità tra quel che accadde nei pressi dei campi di annientamento quando erano in funzione – una sorta di generalizzata e deliberata disattenzione agli avvenimenti da parte della popolazione civile che in quei luoghi viveva – e “l’atteggiamento urbano”, architettonico che, visitando oggi i campi di concentramento e i suoi dintorni, vi si riscontra.
Mauthausen – al di là dei (sacri) confini del campo – è un luogo residenziale, così come lo è Ebensee, in cui per altro si gode di un gradevole paesaggio e un lago, e con difficoltà (a meno di non avere una guida come Giancarlo Bastanzetti) si comprende cosa accadde, dove esattamente, e come.
Tutto come nulla fosse successo. Questo è sconcertante.